07.02.2022
VALUTAZIONE DEL MERITO CREDITIZIO DA PARTE DELLE BANCHE
La richiesta di un finanziamento è un evento che con molta probabilità tutte le imprese si trovano ad affrontare nel corso della loro vita. Spesso infatti per realizzare un investimento necessario all'espansione in nuovi mercati, alla progettazione o creazione di nuovi prodotti, al miglioramento l'efficienza del processo produttivo o per altre scelte strategiche l'azienda non può fare esclusivo affidamento alla propria capacità di autofinanziarsi.
CENTRALE RISCHI
Il principale strumento utilizzato dagli istituti di credito nella valutazione del merito creditizio del richiedente è la Centrale Rischi Banca d'Italia. L'analisi in Centrale Rischi permette alla banca di vedere tutti i rapporti esistenti in capo all'azienda che richiede il finanziamento con i diversi istituti bancari.
Attraverso questo strumento gli istituti possono vedere innanzitutto se l'azienda ha avuto delle sofferenze nel corso degli ultimi 36 mesi (conteggiati a partire dal momento in cui la sofferenza è stata regolarizzata). A tal proposito, è importante che l'azienda non abbia una percentuale di insoluti elevata, altrimenti la possibilità di vedersi erogato un nuovo finanziamento sarà pressoché nulla. L'analisi delle sofferenze e degli insoluti è effettuata osservando il trend mensile, e mai il dato statico in un determinato momento: un trend migliorativo sarà evidentemente visto in maniera più favorevole rispetto ad uno peggiorativo.
Un'altra informazione molto importante desumibile dalla Centrale Rischi è se chi richiede il finanziamento ha prestato garanzie personali/reali a soggetti terzi (ad esempio altri istituti di credito). Maggiori saranno le garanzie che il soggetto richiedente ha già prestato e minori saranno le possibilità che la banca sia disposta ad erogare nuove linee di credito.
Va tenuto presente che le banche interrogando la Centrale Rischi possono vedere il numero di altri istituti hanno fatto richiesta di informazioni in Centrale Rischi nel corso dell'ultimo anno. Nel caso emergesse che molte altre banche hanno fatto un'analisi e poi nessuna ha erogato un finanziamento, la posizione dell'azienda sarà vista in maniera sfavorevole in quanto ne traspare una scarsa fiducia da parte del sistema sulla capacità dell'impresa di restituire la somma richiesta.
RISCHI DI CASSA PRESENTI NEL REPORT CENTRALE RISCHI:
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RISCHI AUTOLIQUIDANTI (anticipi fatture, SBF, anticipi export, ...)
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RISCHI REVOCA (fido di cassa, scoperto di conto corrente, ...)
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RISCHI A SCADENZA (mutui, leasing finanziari, ...)
Oltre alla Centrale Rischi vi sono anche numerose banche dati private (CRIF, ASSILEA, CTC, ecc...) che gli istituti possono utilizzare nelle loro analisi preliminari. Tendenzialmente tutte le banche dati sono aggiornate mensilmente.
BILANCIO A CONSUTIVO E PREVISIONALE
Il secondo strumento utilizzato dalle banche nella valutazione della capacità di rimborsare il capitale richiesto è rappresentato dal bilancio aziendale, formato da stato patrimoniale e conto economico. Storicamente gli istituti si focalizzavano prevalentemente nell'analisi del bilancio a consuntivo, analizzando quindi i dati contabili registrati negli ultimi 12 mesi.
Sempre più spesso tuttavia le banche danno un peso molto rilevante all'analisi previsionale, ossia allo studio della capacità che l'impresa avrà nel futuro di far fronte ai propri impegni finanziari. In quest'ottica il business plan rappresenta un documento fondamentale, in grado di fornire all'ente valutatore uno strumento affidabile (ove redatto con la dovuta professionalità e diligenza) per la proiezione dei risultati futuri dell'impresa.
Un business plan completo deve sempre contenere il rendiconto finanziario ossia quel prospetto che va ad esplicitare i movimenti finanziari (entrate ed uscite di liquidità), suddivisi per categoria (incasso di crediti commerciali, pagamento di debiti commerciali, pagamento del personale dipendente, investimenti, erogazione e rimborso di finanziamenti, imposte, ...), negli anni futuri.
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